17 luglio 2014

[RECENSIONE] The Sacrament

The Sacrament è il classico film che ti si insinua dentro pian pianino. Uno di quelli che all'inizio non ti dice granché, qualche giorno dopo ti ritorna in mente, inizi a ripensarci e torna forte a galla il senso del soffocamento, meglio, la sensazione ben restituita, a mio avviso, dell'impossibilità di una via di fuga che è sia fisica ma anche mentale in qualche modo.
La pellicola racconta la storia di una troupe televisiva che raggiunge la sorella di uno di loro in un luogo isolato dove vive una setta religiosa pseudo cristiana. Tutto sembra bellissimo, tutti vivono in armonia, lavorando la terra, fabbricando oggetti artigianali o facendo altre attività del genere e pendendo dalle labbra del loro capo religioso (Gene Jones, sputato, c'avete fatto caso anche voi?, al nostro Maurizio Mattioli) che predica l'uguaglianza, combatte la povertà, la frivolezza e le ingiustizie della vita urbana.
Ovviamente la situazione ben presto mette in evidenza che se è vero che da una parte ci sono persone autenticamente fanatiche ce ne sono anche altre che non sono così convinte, anzi sono decisamente spaventate, non tanto da questo stile di vita bucolico e un po' hippie quanto piuttosto dalle reali intenzioni del loro leader religioso, ma non possono manifestarlo apertamente né a parole e nemmeno andandosene da lì. E il gruppo giornalistico-televisivo, che rappresenta la tanto combattuta civiltà portatrice di caos, inizia di conseguenza ad essere visto dal Padre e dai suoi fedeli in malo modo come il cancro che porterà alla morte di quella folle utopia religiosa.

The Sacrament è scritto e diretto dal giovane regista americano Ti West (un pupillo di Eli Roth che ha già nel suo curriculum Cabin Fever 2, The house of the devil e la partecipazione ai collettivi V/H/S e The ABCs of Death) ispirandosi alla comunità di Jonestown divenuta famosa per il suicidio di massa più numeroso della storia americana, se non del mondo intero.
Il film non è un horror in senso stretto, perché qui non si adora un qualche mostro che vive in un pozzo, come nel recente Juge Face, l'orrore qui viene dall'uomo capace di creare con le religioni (in particolare quelle oltranziste, fanatiche, integraliste e chiuse) qualcosa di peggiore: un lavaggio del cervello che soffoca la libertà individuale con una dittatura del pensiero mascherata da buoni propositi.


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