25 agosto 2014

[RECENSIONE] Song 'e Napule

I Manetti Bros. continuano a giocare con i generi popolari affrontando questa volta con Song 'e Napule il mondo delle bugie e degli equivoci con una commedia che non disdegna situazioni tese.

Un poliziotto napoletano (Alessandro Roja), raccomandato da mammà e diplomato al conservatorio in pianoforte, si infiltra nella band musicale di un noto neomelodico napoletano, Lollo Love (Giampaolo Morelli), per cercare di far arrestare una volta per tutte un pericoloso camorrista noto come O' Fantasma (Peppe Servillo) durante una festa.

Una trama che per forza di cose apre numerose strade emotive capaci di attraversare la commedia come la suspense ed è qui, in questo star a metà tra la risata, per gli equivoci che nascono dalla condizione di infiltrato del poliziotto buono, e la tensione, perché la trama di bugie ogni tanto rischia di mandare tutto all'aria, che è evidente più che mai l'amore dei fratelli Manetti per Alfred Hitchcock. Volendo è possibile vedere riferimenti al regista inglese anche nella figura del giovane e innocente Lollo Love, cantante ignaro di quanto sia importante quel suo concerto, accusato ingiustamente, da un certo tipo di preconcetto, di essere colluso con la camorra solo perché canta ai loro matrimoni.

Sui preconcetti i Manetti insistono anche per quanto riguarda il ripensamento del nostro Donnie Brasco, diplomato al conservatorio, sui neomelodici. Puzza sotto il naso che aveva anche Lollo per i musicisti a gettoni (i session man o turnisti che dir si voglia) come il nostro infiltrato.

In Song 'e Napule la commistione tra commedia e suspense funziona parecchio bene, in generale sono i vari momenti della storia ad arrivare al momento giusto più che negli altri lavori recenti dei fratelli, eppure sono sicuro che i due possano fare di meglio. Aspetto dunque fiducioso il loro prossimo lavoro fiducioso che costituirà un ulteriore passo avanti nel loro personale percorso nelle culture pop italiane.


Nessun commento:

Posta un commento