30 ottobre 2014

[RECENSIONE] Guardiani della Galassia

Sono passate sette ore da quando ho visto in sala Guardiani della Galassia. Sono poche sette ore, eppure sono bastate per farmi dimenticare il film. Non parlo delle singole scene ma del film nel suo complesso, del collante che spesso manca tra una scena e un'altra. Ma stiamo parlando di un blockbuster in cui non è necessario trovare un raccordo tra la scene, mandare avanti la storia senza il solito spiegone recitato tra attori. Banalmente, lo spettacolo deve andare avanti nel modo più semplice possibile. Ancora più banalmente, Guardiani della Galassia è la conferma di quanto Hollywood sia la migliore industria al mondo nel ridurre tutto (il fumetto, in questo caso) e tutti (il bravo regista James Gunn) ad una pappa che pare nuova ma non lo è affatto. E mi riferisco più che altro alla solita rivincita degli ultimi, alla solita retorica capace di banalizzare tutto ciò che tocca. E non mi si venga a dire che da un film simile è da sciocchi o da provocatori cercare profondità e argomenti seri. Non è vero e ribadirlo non è mai sufficiente, perché l'intrattenimento dovrebbe proprio fare questo: divertire ma nello stesso tempo "fregarci" facendoci riflettere. E il genere della fantascienza in maniera più o meno metaforica, faccio l'esempio di District 9, può parlare di argomenti seri senza ammorbare le palle dello spettatore. Guardiani della Galassia non riesce in nessuno dei due scopi. Troppo fiacco dal punto di vista del divertimento, inesistente per quanto riguarda l'inserimento di temi adulti.
Durante la visione mi veniva da ridere per situazioni o battute poco credibili o poco risibili quando volevano esserlo, forse perché doppiate male. La verità è che Guardiani della Galassia è indifendibile ma anche inattaccabile perché a parlare non sono gli alti argomenti o lo spettacolo in sé ma i numeri e a tal proposito la Marvel ha da poco annunciato il sequel che dovrebbe uscire per maggio 2017. Me ne devo fare una ragione.

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