27 luglio 2015

[RECENSIONE] What We Do in the Shadows

Per ridere, finalmente, con un found footage doveva arrivare dalla Nuova Zelanda What We Do in the Whadows. E diciamolo subito, Peter Jackson non c'entra niente. Registi, sceneggiatori e attori principali sono Jemaine Clement e Taika Waititi. Per prima cosa prendono dalla "ripresa ritrovata" i suoi due pretesti principali, la ricerca di qualche attività soprannaturale da registrare con le cineprese/telecamere come nel celebre Blair Witch Project, e la sua scoperta casuale come in Cloverfield, e li uniscono.
Qui una troupe segue un gruppo di vampiri che condividono la stessa casa. La troupe scopre che sono vampiri una volta giunti sul posto, prima non lo sapeva e pensava di girare un generico documentario in vista di un annuale raduno di una società segreta neozelandese. A parte i membri dello staff e pochi altri eletti nessuno sa o sospetta che Viago (Waititi che dice di essersi ispirato a sua madre ma mio avviso omaggia con le espressioni del suo volto il comico Andy Kaufman), Vladislav (Clement, il quale si ispira al Dracula di Gary Oldman), il matto Deacon (Johnny Brugh) e il più anziano di tutti Petyr (dall'aspetto simile al Nosferatu di Murnau e interpretato da Ben Fransham) sono dei vampiri.
Nonostante questo i quattro decidono di uscire allo scoperto, di raccontarsi alle telecamere. Gli altri, le loro povere vittime in primis, non devono sospettare di niente. E infatti non dubitano mai niente forse perché ipnotizzati dai loro poteri mentali, come nel caso dei due poliziotti. Le telecamere -strano ma vero- raramente vengono notate dagli altri. Giusto un attimo i due poliziotti poc'anzi citati, giusto gli altri mostri durante il raduno annuale. Per fortuna riprendono tutto, le loro pulizie domestiche eseguite controvoglia nonostante possano sfruttare la loro capacità di volare (i lavori sporchi, ripulire il sangue e togliere i resti delle loro vittime vengono eseguiti dalla schiava umana di Deacon, Jackie, interpretata da Jackie van Beek), l'aiuto reciproco per vestirsi quando devono uscire la notte per le strade di Wellington, visto che non possono specchiarsi. Ai quattro si aggiunge presto anche Nick, vampirizzato da Petyr. Con Nick entra a far parte del gruppo anche il suo amico Stu, un programmatore vergine e nerd. E ogni nuovo ingresso si sa porta con sé cambiamenti che equivalgono ad un mare di guai. Da una parte i due nuovi modernizzano il vecchio gruppo facendogli scoprire internet e altre cose del genere, dall'altra però Nick porta con sé anche il peggio del peggio dei tempi moderni: scompiglio e caos che metteranno duramente alla prova l'esistenza del gruppo. Alla fine però si riesce a trovare una soluzione che è un compromesso ma anche una vera e propria ripartenza. Il gruppo si andrà ad unire con gli unici non invitati al raduno di mostri, gli stessi con i quali si sfottevano negli incontri casuali notturni*. I due gruppi abbracceranno la fratellanza, la riappacificazione (valevole anche tra Vlad e Elena Stejko), la comunione dei beni ma soprattutto il rispetto reciproco. Finale che in un altro contesto mi avrebbe fatto rivoltare le budella ma che qui invece ci sta alla grande.
Uscito l'estate scorsa What We Do in the Shadows Ã¨ ancora inedito da noi.
Aspettiamo fiduciosi.

*: uno dei quali è girato nella stessa collina usata da Peter Jackson per Il Signore degli Anelli - La compagnia dell'anello.

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