01 marzo 2014

[RECENSIONE] Il Cacciatore di Donne

Hai voglia a fare e a dire ma la maggior parte dei film tratti da storie vere sono rovinati dalla retorica. A smentire questa teoria ci sono pochi film, il primo che mi viene in mente è Man on the Moon di Milos Forman. Della prima grossa cerchia fa parte anche Il cacciatore di donne: un thriller che racconta (la storia vera, per l'appunto) di un uomo che impunemente ha violentato, e spesso anche ucciso, decine di donne in Alaska. A far andare le indagini in quella direzione la testimonianza di una ragazzina sfuggita al mostro.
Forse è così che la vita viene vista ad Hollywood, oppure che a lungo andare il cinema ha influenzato la vita, dibattito che qui apro e chiudo, resta il fatto che ne Il cacciatore di donne tutto sa di personaggi e situazioni che conosciamo come le nostre tasche. Prendiamo proprio i tre personaggi principali: c'è il poliziotto interpretato da Nicolas Cage, poliziotto buono con i buoni e cattivo con i cattivi, con un passato che gli ha segnato la vita e che lo tormenta a dovere. Non fucilatemi ma mantenere la stessa espressione cambiando le sfumature per tutto il film non è da tutti: se c'era un attore adatto ad interpretare quel ruolo questi non poteva che essere Cage. Anche Cindy ha un passato difficile, fa la prostituta ed è testimone importantissima per mandare in galera il serial killer. Spaventata per questo non sa se fidarsi o meno del poliziotto buono comportandosi come una mina vagante. Ad interpretarla Vanessa Hudgens, dopo Spring Breakers e Machete Kills oramai sempre più lontana dagli esordi puccettosi della Disney. E poi c'è Robert Hansen, il cacciatore di donne, ovviamente il personaggio più interessante tra i tre, quello che lascia esplodere all'esterno i suoi tormenti. Anche John Cusack ha la faccia giusta per interpretare la doppia vita del serial killer. Insomma, mai nessuno che fa interpretare l'assassino seriale a Rowan Atkinson.
Da simili personaggi non possono che scaturire situazioni altrettanto scontate, a partire proprio da quelle che nascono tra loro: il rapporto tra il poliziotto e la giovane sbandata fuggita al massacro; la guerra tra Cage e Cusack con la Hudgens di mezzo contesa dai due per diverse ed ovvie ragioni. Persino lo smaliziato che non conosce la storia del serial killer Robert Hansen sa già come finirà il film, anche se bisogna ammettere che il salvataggio finale della ragazza un po' di ansia la fa venire, segno questo che Scott Walker (regista e sceneggiatore del film) conosce bene le regole della tensione, peccato che non abbia giocato di più con esse raccontando una storia più nera e nichilista.

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