La tecnologia è una schizofrenica arma a doppio taglio. Perché da una parte salva le vite, pensiamo al gps che ritrova gli impiastri in montagna o ai robot utilizzati in chirurgia, dall'altra però viene utilizzata per bombardare territori, o per isolarli tagliandogli le comunicazioni con il resto del mondo. Ecco: l'isolamento. A dar retta ai complottisti la tecnologia, soprattutto quella usufruibile, commerciale e ludica è stata inventata con l'unico scopo di isolare le persone tra di loro illudendole del contrario.
Il cortometraggio di fantascienza ISon di Maicol Borghetti in 7 minuti prova ad affrontare, senza paranoie complottiste, diciamolo a scanso di equivoci, questo tema della connessione tra tecnologia e rapporti umani. Connessione. Questa parola ha assunto oramai un significato esclusivamente legato alle tecnologie. Ma sto iniziando a divagare.
ISon affronta il tema in maniera drastica, o meglio dando una sua risposta che non è certo accomodante. Perché la tecnologia, è scontato ma lo ribadiamo lo stesso, può creare una dipendenza anche patologica che rovina o annienta i rapporti umani e per tagliare questa connessione malata occorre in alcuni casi una decisione netta e radicale, alla faccia delle parole incoraggianti di Steve Jobs (durante la presentazione del primo IPhone nel 2007) che aprono su nero il corto.
Ed è quello che accade ai protagonisti del cortometraggio interpretati da Simone Baldassari e Cristina Gardumi. Una moderna famiglia disfunzionale.
Affascinati dal risultato ottenuto dal regista Maicol Borghetti (nella foto qui sotto insieme al fonico e compositore Maurizio Bottazzi) lo abbiamo avvicinato per fargli alcune domande, grazie al nostro aggancio Stefano Nicoletti che ha potuto realizzare il suo cortometraggio Massima Serietà grazie al suo Studio Sumatra.
KLUB 99: Raccontami com'è nata l'idea di ISon.
Maicol Borghetti: Ci sono due aspetti da considerare riguardo alla realizzazione di ISon. Il primo per me è legato direttamente all'essere registi e autori: non c'è mai un momento in cui si stacca dall'esserlo, tutto ciò che si vede è processato e messo da parte per tornare fuori sotto forma di idea che ti perseguita fino a che non viene realizzata. Se uno è ricettivo oggigiorno siamo bombardati da input e ispirazioni continuamente. La riflessione più banale sull'ambiente di persone che ci circonda oggi è che la tecnologia è esplosa, ma non la tecnologia "buona", ma principalmente quella ludica, quella che intacca il sistema di ego più stupido di ognuno di noi, "io sono cool perche posseggo quel device" inoltre molti dei principi base della comunicazione tra persone sono completamente filtrati da un oggetto elettronico. Non che sia un male l'uso della tecnologia in sé, ma potrebbe essere un male l'abuso che se ne fa se disumanizza i rapporti tra le persone. Questa è il concetto base dell'idea, poi estremizzato ed evoluto come si vede nel cortometraggio. Il secondo fattore che ha catalizzato la nascita del corto è molto semplice: la costante necessità per lo Studio Sumatra di un allenamento pratico su questo tipo di progetti. L'idea alla base dello Studio Sumatra e dei suoi attuali collaboratori è quella di poter mettere a disposizione i vari know-how dello studio e le attrezzature a tutti gli artisti che ne hanno bisogno come ad esempio quando ci hanno chiamato a fare la fotografia e fornire le attrezzatura di ripresa per i video di Jovanotti, di Laura Pausini, oppure per il video di Battiato realizzato con una ripresa 3D molto particolare. (tutto visibile sul nostro sito http://www.studiosumatra.com/). Per tenere alto il livello qualitativo dell'operato del team è sempre bene testarsi su nuovi progetti. Non posso svelare esattamente il soggetto del corto per non rovinarvi la sorpresa ma posso dirvi che anche tutti gli effetti speciali pratici sono stati curati direttamente da Studio Sumatra.
K: Quali autori e correnti della fantascienza ti hanno ispirato per il tuo cortometraggio?
M. B. : Non saprei dirti esattamente, per me la ricerca di un riferimento, artistico o concettuale è da farsi soprattutto all'inizio dello studio di questa arte, dopo di che tutti i film e gli autori che hai studiato vengono fagocitati e "dimenticati" e quello che poi uno realizza è direttamente il suo prodotto, il suo processo di elaborazione e creazione. La fantascienza mi appassiona molto e sono convinto che immaginare quello che potremmo diventare come umanità e come tecnologia è la cosa più divertente e interessante da fare dietro una macchina da presa. La corrente fantascientifica che amo è quella in cui appunto ci si immagina un futuro con le relative problematiche umanistiche che ne derivano, cosa diventerà l'uomo.
K: Dove pensi che ci porterà quest'uso sempre più smodato della tecnologia?
M. B. : Immaginare il futuro della tecnologia è sempre difficile, quello che è inauspicabile e criticabile è l'uso consumistico della tecnologia, chiamala pure "tecnologia commerciale" ecco su quella ci sarebbero da fare molte riflessioni come appunto ho cercato di fare in ISon.
K: Una delle cose più interessanti del corto è il montaggio, me ne vuoi parlare?
M. B. : Il montaggio è necessariamente creato per far funzionare il cortometraggio, in una realizzazione di questo tipo non si può fare a meno di studiare il montaggio già precedentemente alla realizzazione delle riprese e durante la scrittura. è tutto molto veloce e quindi il gioco sta proprio li. un aspetto interessante del fatto di realizzare un progetto cosi è che io stesso posso controllare in ogni fase del lavoro ogni minimo dettaglio e arrivare con pochi mezzi e staff ridotto a dei risultanti qualitativamente interessanti.
K: Toglimi una curiosità . Di chi sono i quadri che si vedono nella casa dei due protagonisti?
M. B. : La location utilizzata nel corto è la casa dell'artista Antonino Bove con cui ho collaborato nel progetto Acronos, i quadri sono suoi e i soggetti sono anche i protagonisti appunto di Acronos che è il cortometraggio realizzato prima di ISon, i quadri erano gia posizionati cosi in casa ma sono stati lasciati li apposta anche per creare un filo conduttore con il lavoro precedente.
ISon sarà proiettato al Trieste Science + Fiction.
SCHEDA SUL CORTOMETRAGGIO
Regia: Maicol Borghetti
Sceneggiatura: Alberto Nucci Angeli, Maicol Borghetti
Realizzato in collaborazione con: Claudio Bandelli, Stefano Nicoletti, Igor Boris Bertolucci
Direttore della Fotografia: Maicol Borghetti
Assistente operatore: Paolo Vezzoni
Suono in presa diretta: Maurizio Bottazzi
Montaggio: Maicol Borghetti
Musiche: Maurizio Bottazzi
Produzione: Studio Sumatra
Coordinatrice progetto: Alice Bachi
CAST
Padre: Simone Baldassari
Madre: Cristina Gardumi
Voce introduttiva: Steve Jobs
Il cortometraggio di fantascienza ISon di Maicol Borghetti in 7 minuti prova ad affrontare, senza paranoie complottiste, diciamolo a scanso di equivoci, questo tema della connessione tra tecnologia e rapporti umani. Connessione. Questa parola ha assunto oramai un significato esclusivamente legato alle tecnologie. Ma sto iniziando a divagare.
ISon affronta il tema in maniera drastica, o meglio dando una sua risposta che non è certo accomodante. Perché la tecnologia, è scontato ma lo ribadiamo lo stesso, può creare una dipendenza anche patologica che rovina o annienta i rapporti umani e per tagliare questa connessione malata occorre in alcuni casi una decisione netta e radicale, alla faccia delle parole incoraggianti di Steve Jobs (durante la presentazione del primo IPhone nel 2007) che aprono su nero il corto.
Ed è quello che accade ai protagonisti del cortometraggio interpretati da Simone Baldassari e Cristina Gardumi. Una moderna famiglia disfunzionale.
Affascinati dal risultato ottenuto dal regista Maicol Borghetti (nella foto qui sotto insieme al fonico e compositore Maurizio Bottazzi) lo abbiamo avvicinato per fargli alcune domande, grazie al nostro aggancio Stefano Nicoletti che ha potuto realizzare il suo cortometraggio Massima Serietà grazie al suo Studio Sumatra.
KLUB 99: Raccontami com'è nata l'idea di ISon.
Maicol Borghetti: Ci sono due aspetti da considerare riguardo alla realizzazione di ISon. Il primo per me è legato direttamente all'essere registi e autori: non c'è mai un momento in cui si stacca dall'esserlo, tutto ciò che si vede è processato e messo da parte per tornare fuori sotto forma di idea che ti perseguita fino a che non viene realizzata. Se uno è ricettivo oggigiorno siamo bombardati da input e ispirazioni continuamente. La riflessione più banale sull'ambiente di persone che ci circonda oggi è che la tecnologia è esplosa, ma non la tecnologia "buona", ma principalmente quella ludica, quella che intacca il sistema di ego più stupido di ognuno di noi, "io sono cool perche posseggo quel device" inoltre molti dei principi base della comunicazione tra persone sono completamente filtrati da un oggetto elettronico. Non che sia un male l'uso della tecnologia in sé, ma potrebbe essere un male l'abuso che se ne fa se disumanizza i rapporti tra le persone. Questa è il concetto base dell'idea, poi estremizzato ed evoluto come si vede nel cortometraggio. Il secondo fattore che ha catalizzato la nascita del corto è molto semplice: la costante necessità per lo Studio Sumatra di un allenamento pratico su questo tipo di progetti. L'idea alla base dello Studio Sumatra e dei suoi attuali collaboratori è quella di poter mettere a disposizione i vari know-how dello studio e le attrezzature a tutti gli artisti che ne hanno bisogno come ad esempio quando ci hanno chiamato a fare la fotografia e fornire le attrezzatura di ripresa per i video di Jovanotti, di Laura Pausini, oppure per il video di Battiato realizzato con una ripresa 3D molto particolare. (tutto visibile sul nostro sito http://www.studiosumatra.com/). Per tenere alto il livello qualitativo dell'operato del team è sempre bene testarsi su nuovi progetti. Non posso svelare esattamente il soggetto del corto per non rovinarvi la sorpresa ma posso dirvi che anche tutti gli effetti speciali pratici sono stati curati direttamente da Studio Sumatra.
M. B. : Non saprei dirti esattamente, per me la ricerca di un riferimento, artistico o concettuale è da farsi soprattutto all'inizio dello studio di questa arte, dopo di che tutti i film e gli autori che hai studiato vengono fagocitati e "dimenticati" e quello che poi uno realizza è direttamente il suo prodotto, il suo processo di elaborazione e creazione. La fantascienza mi appassiona molto e sono convinto che immaginare quello che potremmo diventare come umanità e come tecnologia è la cosa più divertente e interessante da fare dietro una macchina da presa. La corrente fantascientifica che amo è quella in cui appunto ci si immagina un futuro con le relative problematiche umanistiche che ne derivano, cosa diventerà l'uomo.
K: Dove pensi che ci porterà quest'uso sempre più smodato della tecnologia?
M. B. : Immaginare il futuro della tecnologia è sempre difficile, quello che è inauspicabile e criticabile è l'uso consumistico della tecnologia, chiamala pure "tecnologia commerciale" ecco su quella ci sarebbero da fare molte riflessioni come appunto ho cercato di fare in ISon.
K: Una delle cose più interessanti del corto è il montaggio, me ne vuoi parlare?
M. B. : Il montaggio è necessariamente creato per far funzionare il cortometraggio, in una realizzazione di questo tipo non si può fare a meno di studiare il montaggio già precedentemente alla realizzazione delle riprese e durante la scrittura. è tutto molto veloce e quindi il gioco sta proprio li. un aspetto interessante del fatto di realizzare un progetto cosi è che io stesso posso controllare in ogni fase del lavoro ogni minimo dettaglio e arrivare con pochi mezzi e staff ridotto a dei risultanti qualitativamente interessanti.
K: Toglimi una curiosità . Di chi sono i quadri che si vedono nella casa dei due protagonisti?
M. B. : La location utilizzata nel corto è la casa dell'artista Antonino Bove con cui ho collaborato nel progetto Acronos, i quadri sono suoi e i soggetti sono anche i protagonisti appunto di Acronos che è il cortometraggio realizzato prima di ISon, i quadri erano gia posizionati cosi in casa ma sono stati lasciati li apposta anche per creare un filo conduttore con il lavoro precedente.
ISon sarà proiettato al Trieste Science + Fiction.
SCHEDA SUL CORTOMETRAGGIO
Regia: Maicol Borghetti
Sceneggiatura: Alberto Nucci Angeli, Maicol Borghetti
Realizzato in collaborazione con: Claudio Bandelli, Stefano Nicoletti, Igor Boris Bertolucci
Direttore della Fotografia: Maicol Borghetti
Assistente operatore: Paolo Vezzoni
Suono in presa diretta: Maurizio Bottazzi
Montaggio: Maicol Borghetti
Musiche: Maurizio Bottazzi
Produzione: Studio Sumatra
Coordinatrice progetto: Alice Bachi
CAST
Padre: Simone Baldassari
Madre: Cristina Gardumi
Voce introduttiva: Steve Jobs
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